Carlotta

2005 - 7/01/2013

 

Carlotta aveva alle spalle una storia come tante altre. Una cucciolata di meticci, una coppia che la sceglie in mezzo ai fratellini perché lei aveva i "calzini bianchi"... il tempo di diventare adulta in quella famiglia, che comunque l'amava, e le cose cambiano: la coppia scoppia, lui se ne va, la moglie torna a lavorare tutto il giorno, Carlotta rimane sola ad aspettare che qualcuno la porti a spasso. Dopo un po' la situazione diventa insostenibile e per Carlotta si aprono le porte del nostro canile. Lei vede la sua padrona allontanarsi ma non prova né paura, né sdegno, tale è la sua fiducia in lei e in tutti gli esseri umani! Ma i giorni passano e Carlotta è sola dentro la gabbia. Vengo colpita dal suo aspetto fiero, possente nella corporatura, ma dolce nell'animo di chi è ancora cucciola. Non aveva nemmeno un anno Carlotta quando è entrata in canile. Tra me e lei scoppia un'intesa unica, ma io avevo già una coppia di pastori tedeschi a casa e sarebbe stato imprudente assecondare il mio istinto di portarla via, tuttavia il destino riservava un'altra sorpresa. Carlotta non era sterilizzata per cui, prima di procedere alla pubblicizzazione per l'adozione, decidiamo per l'intervento chirurgico che però si rivela molto più complicato del normale.

Carlotta aveva perso un sacco di sangue durante la sterilizzazione e quando la presi per portarla via pensai che non ce l'avrebbe fatta. La misi in macchina e decisi che in canile non poteva tornare. La portai a casa mia. L'avrei tenuta lì ad ogni costo, le avrei fatto la guardia se i miei cani si fossero dimostrati aggressivi e, soprattutto, l'avrei salvata nonostante il pericolo di vita in cui versava e l'avrei fatta adottare! Tutto questo le promisi mentre tra le lacrime trasportavo nel vano posteriore un cane più morto che vivo. I primi giorni non la spostai da lì: avevo attrezzato la mia macchina come un ospedale con le flebo e i pannoloni.  Dopo un paio di giorni ha cominciato a leccare e a mangiare carne tritata e ricotta e al quarto giorno si è alzata. Era una cagnalotta forte e si rimise subito, ma ciò che fu stupefacente per me fu l'amicizia che intercorse subito con i miei cani che non dimostrarono mai alcun segno di aggressività nei suoi confronti. Cara Carlotta non solo sei stata sempre equilibrata, ma quando abbiamo cominciato a pubblicizzarti su Internet hai ricevuto decine di telefonate:  lei "bucava lo schermo" e poteva permettersi il lusso di scegliere un altro compagno umano!

Alla fine tra tutti scelsi io per lei il primo che aveva telefonato: un ragazzo che non conoscevo e che non era nemmeno di Roma ma della Provincia di Campobasso, ma istintivamente, mi aveva convinto subito. Gliela portai un bel giorno di primavera e fu un'adozione riuscita. Quando la salutai non ero triste perché sapevo che con Francesco e la sua famiglia Carlotta sarebbe stata felice e così fu. Negli anni che seguirono ci siamo tenuti in contatto, ogni tanto Francesco mi mandava le foto: Carlotta con gli altri cani della famiglia, Carlotta in campagna, Carlotta sulla neve, Carlotta con la bimba piccola. lei era sempre così dolce e possente, anche se con il passar degli anni si era un po' appesantita.

Poi....il dramma: la mattina del 7 gennaio scorso un messaggio di Francesco sul telefonino: alle 8.30 Carlotta è morta!!! Una torsione gastrica fatale! A niente è valsa la corsa dal veterinario e l'intervento: lei è volata sul Ponte dell'Arcobaleno, lasciando un gran vuoto tra i suoi amici a 2 e a 4 zampe. Ora il suo corpo riposa nel giardino di casa, ma la sua presenza aleggia ancora in mezzo a loro ed anche io, che sono stata la sua mamma per qualche mese, non posso fare a meno di piangere per la sua fine così prematura.

 

Ciao cara Carlotta, aspettaci sul Ponte... Cynthia

 

 

 

 

 

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